Un edifico senza tempo.

 

L’edificio di impianto settecentesco è disposto su un declivio pedecollinare che si affaccia sulla piana di Lucca, configurato da terrazzamenti che confluiscono in un vigneto esteso ai lati del viale di accesso con asse Nord Sud.

Il fabbricato, di pianta rettangolare con tre piani sul lato d’ingresso a Nord e due piani a Sud, si relaziona col giardino su tre lati, mentre sul quarto lato ad Est confina l’antico tracciato di via della Polla.

L’edificio è stato oggetto nel 1953 di lavori che hanno modificato internamente i suoi caratteri costruttivi, consistenti nel completo rifacimento dei solai, del tetto e della scala interna, lasciando tuttavia inalterata la volumetria originaria, ad eccezione di una piccola sopraelevazione nella parte Est del fabbricato.

L’intervento di restauro salvaguarda i caratteri paesaggistici del complesso, che si identificano nell’unitarietà morfologica e percettiva d’insieme, conservando il rapporto dialettico tra il parco e il territorio agricolo, nonché le relazioni gerarchiche degli edifici pertinenziali, gli allineamenti e gli assi visuali.

Col progetto sono state aperte alcune porte al piano primo, per relazionare la zona giorno direttamente col giardino a Sud e ripristinate alcune finestre nella loro forma originale, che era stata alterata con i lavori degli anni ’50, inoltre è stata realizzata una terrazza al piano secondo dell’annesso contiguo della zona Est utilizzando un sottotetto non praticabile.

Durante i lavori di restauro dell’edificio sono emersi alcuni elementi costruttivi, non visibili in fase di rilievo, che hanno permesso anche il ripristino dell’apertura del vano sottoscala, obliterato dalla muratura impropria realizzata negli anni ’50, che consente l’ingresso diretto alla cantina e al piano terra dal prospetto Nord.

Il restauro architettonico ha ridato dignità all’edificio e alla sua configurazione storica originaria, mentre all’interno è stata seguita la traccia dell’intervento degli anni ’50, con finiture, serramenti e arredi fissi progettati e reinterpretati coerentemente con la sensibilità dei nuovi proprietari che richiedevano una casa “senza tempo per accogliere una collezione di arredi, quadri e oggetti di grande qualità.

 

DATI DEL PROGETTO

PROGETTISTI

Angela Chiantelli

Elvio Cecchini

COLLABORATORI

Francesco Ferretti

FOTO

Beatrice Speranza

Angela Chiantelli

Elvio Cecchini